Con questa poesia vi auguro un anno nuovo pieno di realizzazioni personali e di felicità “senza colpa”

“Avvenimento”

Cielo, terra, mattino,
ore otto e quindici.
Quiete e silenzio
tra le erbe ingiallite della savana.
In lontananza una pianta d’ebano
con le foglie sempreverdi
e radici estese.

D’un tratto la beata immobilità viene turbata.
Due esseri che vogliono vivere scattati nella corsa.

Un’antilope in fuga impetuosa
e dietro una leonessa ansante e affamata.
Al momento le loro chances sono pari.
La fuggitiva è perfino in vantaggio.
E se non fosse per quella radice
che spunta dal terreno,
e se non fosse per l’inciampare
di uno dei quattro zoccoli,
se non fosse per il ritmo spezzato
d’un quarto di secondo,
di cui approfitta la leonessa
con un lungo balzo –
Alla domanda – di chi la colpa,
nulla, solo silenzio.

Incolpevole il cielo, circulus coelestis.
Incolpevole la terra nutrice, terra nutrix.
Incolpevole il tempo, tempus fugitivum.
Incolpevole l’antilope, gazzella dorcas.
Incolpevole la leonessa, leo massaicus.
Incolpevole l’ebano, diospyros mespiliformis.
E l’osservatore che guarda con il binocolo,
in casi come questo,
homo sapiens innocens.

Wyslava Szymnborska